La Carta del Rischio Siciliana è stata curata dal Centro Regionale per la Progettazione e Restauro, istituto di ricerca dell’Assessorato Regionale BB.CC.AA. Il progetto, finanziato con fondi strutturali comunitari, integra e aggiorna lo studio nazionale, riconducendolo alle specificità regionali.
La Carta organizza in un sistema informativo geografico dati e geodeti e sviluppa l’indagine sui beni culturali siciliani, definendo un percorso di ricerca che interpreta le correlazioni tra i fattori di pericolosità del territorio e l’esistenza e le dinamiche sul patrimonio dei processi di decadimento.
La misurazione delle pericolosità, l’individuazione dei principali parametri di vulnerabilità e delle aree di criticità, permettono di calibrare quesiti, verificare risposte, ipotizzare priorità d’intervento, definire un’attenta pianificazione territoriale e una politica di conservazione, gestione e fruizione sostenibile dei beni.
La Conservazione Programmata è una prassi che occorre mettere in atto, sistematicamente sul territorio, per garantire un'efficace gestione del patrimonio culturale. La sua attuazione passa attraverso la formazione di una conoscenza dettagliata, e costantemente aggiornata, sulla consistenza e distribuzione nel territorio di questo patrimonio, sui vari fattori di pericolosità che possono arrecare danno allo stesso, sulla sua condizione di salute e/o sulle cause e dinamiche dei processi di degrado che lo interessano. E' perciò necessario organizzare queste conoscenze in uno strumento che metta in relazione documenti cartografici e testuali attraverso strumenti informatici, garantendo aggiornabilità diffusione e condivisione delle informazioni.
La Carta del Rischio del Patrimonio Culturale ed Ambientale può rispondere a questa esigenza, e ciò in modo realmente efficace, se viene gestita alla scala regionale (e non più nazionale come avveniva nella precedente impostazione data dall'Istituto Centrale per il Restauro) e se fornisce dati realmente attendibili. In questa prospettiva si inquadra il Progetto Regionale Siciliano che popola il Sistema Informativo con un numero di dati che è adeguatamente consistente, gestito con una esattezza geografica assai superiore all'impostazione originaria, e caratterizzato da una struttura informatica che garantisce costante aggiornabilità e integrabilità delle informazioni.
Nell’ambito del progetto è stata sempre verificata la congruità concettuale con il Sistema nazionale, il rilevamento su campo nonché la validazione delle schede, la definizione di una nuova scheda che, tra l’altro contiene informazioni generali sul bene e funzionali alla gestione delle emergenze – anagrafico-patrimoniale-, la messa a punto di nuovi modelli di calcolo - del Rischio individuale di I livello e di quello locale-, l’architettura del SIT Carta del Rischio Siciliano, l’acquisizione di circa 1.400 schede di catalogo (ICCD) ed il collegamento di queste ai beni presenti nel sistema, ecc..
Si è inoltre provveduto all’acquisizione e al caricamento delle basi cartografiche nel geo-database, alla realizzazione delle applicazioni web quale supporto alla schedatura anagrafico-identificativa, anagrafico-patrimoniale, di vulnerabilità architettonica ed archeologica e patrimoniale, nonché alle attività di validazione, le interfacce dei palmari per il rilievo su campo delle identificative e localizzazione del bene, le interfacce e le procedure per il calcolo di vulnerabilità, pericolosità e rischio. È stato infine curata la configurazione del sistema hardware e software del SIT.
Al termine delle attività di rilievo su campo è stato possibile generare la “nuova” Carta di Distribuzione del Patrimonio Monumentale. Questa presenta una uniforme distribuzione dei dati su tutto il territorio regionale con una numerosità e una ricchezza di informazioni associate, utili all’analisi della vulnerabilità e del rischio individuale e patrimoniale, che mai fino ad oggi era stato possibile acquisire.
I beni presenti in banca dati alfanumerica e nel Geodatabase sono oggi:
- 8120 Beni Architettonici di cui:
- 966 Complessi,
- 2243 Componenti
- 4911 Individuo
- 1886 Beni Archeologici di cui:
- 125 Complessi,
- 486 Componenti
- 1275 Individuo
- 178 Ambito di Interesse
Il database è arricchito ulteriormente con banche dati sul vincolato, la schedatura storicizzata, una molteplicità di altri dati informativi fondamentali per la gestione del patrimonio. L'esattezza geografica è garantita sia dalla discesa di scala nell'osservazione delle dinamiche di pericolosità che nella georeferenziazione del patrimonio osservato. Per circa 2.700 beni censiti del patrimonio architettonico ed archeologico sono stata inoltre redatta la schede di vulnerabilità e di vulnerabilità sismica.
La Carta di Distribuzione del Patrimonio Monumentale, prodotta con questi dati, in cui i beni sono rappresentati in funzione della tipologia di Immobile (Beni A, Beni MA, Ambiti di Interesse), è solo una delle possibile rappresentazioni che consente il SIT grazie agli attributi alfanumerici desunti dalla schedatura.
Il sistema permette infatti di tematizzare i dati in funzione di tutti gli attributi, di cui si riportano alcuni esempi: vincolato e non, tipologia di bene (complesso, componente e individuo), tipo di funzione originaria (civile, religiosa, funeraria, militare, infrastruttura e servizi), tipologia di ambito (naturalistico, urbanistico, paesaggistico, archeologico), morfologia del sito (pianura, collina – pendio leggero, collina – pendio forte, collina – cresta, ecc.), tipologia uso moderno (culto, turismo, residenza, depositi/magazzini, laboratori/uffici, ecc.) e numero medio visitatori per anno, accessibilità (pedonale o carrabile).
Descrizione del sistema
Il sistema permette di inserire, visualizzare, modificare i dati che riguardano beni architettonici e archeologici schedati in Sicilia. L’operatività sul portale è regolata da un sistema di autenticazione e autorizzazione che filtra gli accessi e permette l’uso di alcune funzioni del sistema solo a determinati profili: amministratore, dataentry, validatore, reader. Lo schema che segue la profilatura è a cipolla ove l’amministratore racchiude le funzioni del validator più quella di operatività sugli utenti. Il validator può inserire nuovi dati e validare/rifiutare i dati inseriti dagli schedatori. Gli schedatori possono solo inserire, modificare, visualizzare i dati dei vari beni. I reader possono accedere solo in lettura a tutti i dati inseriti e validati. Lo schema della validazione segue quella di un piccolo workflow dove una scheda, durante la sua compilazione, è nello stato ‘incompleto’ e quindi non visibile dai reader e dagli strumenti cartografici e di analisi di rischio.
Una volta completata, un’email avverte i vari validatori che è possibile validarla o rifiutarla. Il rifiuto della scheda scatena l’invio di una comunicazione allo schedatore che può quindi procedere alle modifiche. Solo le schede validate rientrano come dati di input per gli algoritmi di analisi e agli strumenti cartografici.
Tramite uno strumento di ricerca ogni utente può ricercare tutti i beni che hanno schede incomplete, complete, validate o rifiutate in modo da velocizzare la compilazione dei dati schedografici. Ovviamente si può ricercare una scheda di un bene tramite l’inserimento di dati che riguardano la sua collocazione, la sua denominazione, la sua tipologia.
Il risultato di una ricerca permette in maniera visiva di conoscere lo stato delle 3 schede di un bene.
L’interfaccia web e’ strutturata in modo da rappresentare le 3 schede descrittive: identificativa, patrimoniale, vulnerabilità in maniera identica alle schede cartacee.
Le singole schede sono organizzate in sezioni in modo che l’utente gestisca un numero limitato di dati prima di ogni salvataggio e che si evitino problemi di scadenza di sessione tipici di applicazioni web. I dati vengono salvati sezione per sezione ma si può passare da una sezione all’altra senza salvare. In ogni momento la scheda del bene che si sta compilando ha una quantità di dati salvati su DB indipendentemente dal fatto che la scheda sia stata o meno completata. Per evitare problemi di concorrenza viene implementato un lock ottimistico su singolo bene ogni qualvolta viene scritto un qualsiasi dato che lo riguarda.
Per un inserimento più veloce dei dati è stata implementata una procedura di import xml dei dati che scrivono sul DB i dati esportati dai palmari degli schedatori tramite un semplice upload.
La componente WebGIS è completamente sviluppata ad hoc in ambiente java, utilizzando le classi dell’ArcIMS java Connector. La sezione webGIS del portale offre, oltre alle classiche funzionalità di navigazione (panning, zooming, ecc.) funzioni avanzate e personalizzate di identify/consultazione dei beni, zoom precedente illimitato, ricerca spaziale con buffer circolare, selezione dei beni con poligonale, ricerca di beni su attributi presenti sia su geoDB che su DB alfanumerico e visualizzazione su cartografia sia in modalità filtro che in modalità evidenziazione.
Altre funzioni sono: la selezione per la visualizzazione di layer multipli anche di tipo raster, la misurazione della distanza fra due punti, la misurazione di un percorso poligonale, zoom alla scala da overview, stampa della mappa, proiezione on-the-fly della cartografia nei più diffusi sistemi di coordinate in uso in Italia (Gauss Boaga, UTM 32 e 33, ecc.).
La tematizzazione della mappa avviene mediante la scelta di attributi / indicatori che sono memorizzati all’interno di un DBMS che gestisce, tramite dizionario, tutti gli indicatori: testuali, numerici e calcolati. In particolare gli indicatori calcolati sono valorizzati mediante una formula matematica impostabile a runtime tramite un’apposite interfaccia web che mette in relazione altri indicatori semplici o calcolati relativi a una certa localizzazione. Per ogni indicatore infatti è possibile avere un livello di competenza provinciale, comunale, censuario o relativo al singolo bene. In base a questa struttura è possibile tematizzare la mappa in maniera dinamica e ottenere un numero virtualmente infinito di mappe in base al numero di indicatori presenti nel sistema. Una volta ottenuta una tematizzazione è possibile variare la classificazione caricata tramite un sistema di cambio classi che permette di modificare e il colore e il range di valori attribuiti e salvare la scelta su DB.
L’interfaccia WebGIS offre anche alcune funzionalità di editing cartografico che permettono di creare e/o spostare i beni puntuali e i perimetri dei beni.
A supporto degli schedatori è stato sviluppato un software ad-hoc per l’ambiente Mobile con cui effettuare la schedatura anagrafica e la geocodifica dei beni su campo, con l’ausilio del Framework Microsoft .Net CE, del database Sql Server CE e con l’Application Builder di Arcpad.
L’applicativo MS.Net CE consente, attraverso diversi form, l’inserimento e la modifica dei dati alfanumerici di ogni singolo bene. Attraverso questo applicativo è possibile accedere alle funzionalità di Arcpad, che appositamente configurato per l’applicativo CRS, presenterà all’utente tutte le personalizzazioni relative l’editing cartografico e l’acquisizione delle coordinate X,Y.
Le personalizzazioni di Arcpad riguardano soprattutto la possibilità di creare un punto sulla mappa che rappresenta il portone di accesso e il perimetro del bene, spostamento del punto (portone d’accesso) e recupero delle coordinate X,Y anche da GPS, ricerca spaziale o basata sul codice parlante del bene che viene passato ad Arcpad dall’applicativo CRS, verifica della presenza sulla mappa di un bene già codificato con quel codice e zoom sull’area in cui risiede il bene selezionato, ecc.